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Programma

Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ed è anche per questo che ho sempre creduto in una politica che prova a migliorare la vita delle persone e risolvere i problemi, non ad alimentare i conflitti.

L’Italia oggi ha bisogno di nuove infrastrutture, di treni puntuali, di case a prezzi accessibili, di respirare un’aria migliore e di fare una transizione energetica che accompagni nel futuro il nostro sistema sociale e produttivo.

Ci sono sfide che possiamo affrontare solo con una prospettiva europea: case, agricoltura, investimenti per le ferrovie locali e riconversione energetica.

Per realizzare questo cambiamento ambizioso, che chiamiamo Green Deal Padano e che ho riassunto nei prossimi 5 punti, abbiamo bisogno di rafforzare l’Europa e di aver chiaro cosa le chiediamo: di indirizzare la sua grande capacità di investimento per realizzare insieme questi obiettivi.

Respiriamo la stessa aria

Siamo ancora lontani da rispettare i limiti di qualità dell’aria, nonostante i progressi fatti negli ultimi 20 anni. Abbiamo bisogno di un salto di qualità e l’unico modo per riuscirci è una strategia coordinata lungo tutta la pianura padana e sostenuta dall’Europa, anche perché l’aria non conosce confini.

Più trasporto pubblico e meno traffico privato, stop alle vecchie caldaie e al consumo di suolo, riduzione dell’impatto degli allevamenti e una logistica migliore: tutte queste misure sono da perseguire con determinazione e coinvolgendo le categorie interessate.

Viaggiamo sugli stessi treni

Viaggiamo sugli stessi treni e quelli dei pendolari sono spesso in ritardo, sovente cancellati, anche perché le Regioni hanno concentrato i loro investimenti sulle autostrade. Mi sono battuto da sempre per il trasporto pubblico e credo che oggi si possa creare un’alleanza tra Europa e territori per investire sui treni locali, perché diventino la vera nuova metropolitana della pianura padana.

Se vogliamo che le persone usino meno l’auto dobbiamo dare loro la vera alternativa per muoversi bene.

Le merci arrivano a casa nostra

La logistica sta rivoluzionando il nostro territorio. Un cambiamento epocale che va gestito se vogliamo che gli evidenti vantaggi per tutti non portino con sé consumo di suolo, inquinamento e traffico. La logistica può diventare un volano di crescita per il nostro Paese se è trasparente, digitale e attenta ai diritti dei lavoratori.

Ferrovie, piattaforme logistiche automatizzate e consegne con droni sono essenziali se vogliamo città meno congestionate e uno sviluppo più equilibrato e ragionato della provincia padana, per non ripetere gli errori degli scorsi decenni coi centri commerciali.

Abbiamo diritto a case a prezzi accessibili

Dopo la pandemia c’è stata un’esplosione del costo delle case, specie in affitto, in tutta Europa. Un fenomeno globale che impone una regia, cui ho lavorato aggregando 50 città europee per condividere soluzioni.

Orientare gli investimenti della Banca Europea per realizzare case a prezzi accessibili per lavoratori e nuove famiglie e studentati a costi calmierati, per ristrutturare le case popolari. Regolamentare a livello UE l’ospitalità turistica perché resti una ricchezza delle città senza trasformare le case in alberghi.

Consumiamo le stesse energie

Abbiamo bisogno di incrementare la produzione locale di energia, anche per essere meno dipendenti nelle crisi internazionali. Spingere per la ristrutturazione dei condomini meno efficienti crea lavoro e risultati ambientali.

Le comunità energetiche e l’autoconsumo collettivo possono essere le vere novità di questo decennio per produrre energia e consumarla sul posto, sostenendo le imprese e i cittadini più in difficoltà.